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Ep. XXXIV – Le cerimonie del Rito Romano

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Spiritualità
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Ep. XXXIV - Le cerimonie del Rito Romano
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LE CERIMONIE DEL RITO ROMANO

 

In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

 

Continuando le nostre riflessioni sulla santa Messa, ci riferiamo oggi ad un brano tratto dal libro La santa Messa, pubblicato all’inizio del Settecento da padre Martin von Cochem, francescano.

L’eccellenza della santa Messa si riconosce dalle cerimonie prescritte per celebrarla. Ne citiamo solo le più importanti: il sacerdote fa sopra di sé sedici segni di croce, si rivolge sei volte verso il popolo, bacia l’altare otto volte, undici volte alza gli occhi al cielo, si batte il petto dieci volte, fa dieci genuflessioni, giunge le mani cinquantaquattro volte, abbassa la testa ventun volte e sette volte le spalle, si prostra otto volte, benedice l’offerta trentun volte col segno della croce, posa ventidue volte le mani sull’altare, prega stendendole quattordici volte e congiungendole trentasei volte, mette la mano sinistra stesa sull’altare nove volte e la porta undici volte sul petto, alza le due mani verso il cielo quattordici volte, undici volte prega a voce bassa e tredici ad alta voce.

Il sacerdote deve osservare ancora una quantità di altre prescrizioni, che portano a cinquecento il numero delle cerimonie. Aggiungete a questa cifra quelle delle rubriche e vedrete che il sacerdote che dice la Messa secondo il rito della Chiesa cattolica romana è obbligato a novecento cerimonie differenti.

Ciascuna di queste ha la sua ragione d’essere, il suo significato spirituale, la sua importanza ed ognuna fa compiere con la fede richiesta l’ineffabile Sacrificio dell’altare. Perciò papa san Pio V ha ordinato a tutti i cardinali, arcivescovi, vescovi, prelati e sacerdoti di dire la Messa senza cambiare nulla, senza aggiungere o togliere la minima cerimonia. La più piccola negligenza è grave, sia perché ha per oggetto l’atto più grande e più santo del nostro culto, sia perché costituisce una disobbedienza formale all’ordine del Papa.

Non si può immaginare d’altronde né un movimento di mano più degno, né una disposizione del corpo più edificante di quelli prescritti dalla Chiesa. Si assiste con più raccoglimento di spirito ad una S. Messa nella quale siano osservate tutte le cerimonie che a quella in cui esse siano violate, perciò il sacerdote che celebra con esattezza coscienziosa ha diritto alla vostra gratitudine perché, lungi dal distrarvi nella vostra devozione, la facilita. Egli fa sì che le vostre preghiere siano più efficaci e contribuisce in larga parte al loro merito.

 

In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

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