LA SPIRITUALITÀ DEL NUOVO TESTAMENTO
(parte prima)
+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
In questa breve presentazione della spiritualità del Nuovo Testamento, che consiste essenzialmente nella trattazione di padre Adolfo Tanquerey nel suo Compendio di teologia ascetica e mistica considereremo in primo luogo quella dei vangeli sinottici ovvero del vangelo di san Matteo, di san Marco e di san Luca; poi quella di san Paolo; ed, alla fine, quella di san Giovanni.
- LA SPIRITUALITÀ DEI SINOTTICI.
L’idea centrale dell’insegnamento di Gesù nei Sinottici è quella del Regno di Dio. Per far capire la spiritualità che vi è annessa, ne esponiamo:
a) la natura,
b) la costituzione e
c) le condizioni per entrarvi.
a) La natura del Regno
Il Regno di Dio predicato da Gesù Cristo nulla ha di terreno, contrariamente a ciò che nei loro pregiudizi pensavano i Giudei, ma è tutto spirituale, opposto a quello di Satana, capo degli angeli ribelli.
Si presenta sotto tre forme diverse:
I. il Paradiso o il Regno riservato agli eletti: “Venite, benedicti Patris mei, possidete paratum vobis regnum a constitutione mundi: Venite benedetti del Padre Mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo” (Mt 25.34);
II. il Regno interno quale già si trova sulla terra, vale a dire la grazia, l’amicizia, la paternità divina offerta da Dio e accettata dagli uomini di buona volontà;
III. infine il Regno esterno, che Dio fonda per perpetuare l’opera Sua sulla terra.
Queste tre forme non costituiscono che un solo e medesimo Regno; perché la Chiesa esterna non è fondata se non in quanto il regno interno possa pacificamente svilupparsi e questo è, per così dire, il complesso delle condizioni che schiudono il Regno celeste.
+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen