Articolo 19: Il Sacramento dell’Ordine ha tre gradi: l’episcopato, il presbiterato ed il diaconato.
Questo Sacramento conferisce a un cattolico battezzato maschio un potere spirituale, insieme alla grazia necessaria per il suo esercizio.
Il vescovo, il sacerdote ed il diacono ricevono questo potere e questa grazia per divenire ministri della Chiesa, ciascuno nel suo modo rispettivo. In quanto tale, il loro compito è promuovere il fine ultimo della Chiesa, che è la salvezza o, più precisamente, la santificazione dell’umanità.
Il sacerdote promuove questo fine attraverso tre uffici: quello di santificare, di governare e di insegnare: munus sanctificandi, munus regendi, munus docendi. Questi tre uffici furono quelli esercitati dallo stesso Signore Gesù Cristo durante la Sua vita terrena: come Sacerdote, Re e Profeta. Questi tre uffici li ha poi affidati alla Sua Chiesa, la quale li conferisce a sua volta al sacerdote.
Il sacerdote esercita l’ufficio di santificare in senso stretto mediante l’amministrazione dei Sacramenti; l’ufficio di governare con la cura pastorale e la guida del gregge a lui affidato; l’ufficio di insegnare, istruendo gli uomini nella Fede. Ciascuno di questi tre uffici è orientato a salvare ed a santificare (in senso largo) le loro anime.
Articolo 20: La funzione più importante del sacerdote è quella di celebrare la santa Messa; la seconda più importante è quella di amministrare il sacramento della Penitenza.
«Se qualcuno dirà che… non vi è alcun potere di consacrare e di offrire il vero corpo e sangue del Signore, di rimettere e di ritenere i peccati… sia anatema ». (Concilio di Trento, DH 1771)
Le funzioni più importanti del sacerdote sono sacramentali. Molte sette protestanti ritengono invece che lo scopo principale del sacerdote sia quella di predicare o di esercitare la cura pastorale. Questo è il motivo per cui descrivono i loro ministri rispettivamente come «predicatori» e «pastori».