Lo Spirito Santo è Dio
Sulla base di queste parole di san Giovanni, i Macedoni negavano falsamente che lo Spirito Santo fosse Dio, sostenendo che fosse stato creato dal Verbo e che quindi fosse una creatura e non il Creatore. È però evidente che le parole si riferiscono alle cose create, non a quelle increate, come lo Spirito, che è unico Dio con il Padre e il Figlio e Creatore di tutte le cose. Infatti, se si intendesse la parola “tutto” nel senso più generale, si potrebbe inferirne che anche il Padre sia stato creato dal Verbo, il che sarebbe ridicolo, come insegna eruditamente san Gregorio Nazianzeno contro i Macedoni (Orat. de Sp. Sanct.). San Giovanni in questo passaggio non fa menzione dello Spirito Santo, perché sta trattando solo della generazione e dell’incarnazione del Verbo. Perciò, dopo aver detto che il Verbo era Egli Stesso Dio, cioè coeterno e di una sola sostanza con il Padre, ora, in questo terzo versetto, descrive la relazione dello stesso Verbo con tutte le cose create, affermando che esse sono state fatte per mezzo di Lui. Poi, nei versetti nono e seguenti, scende all’uomo, mostrando la relazione del Verbo con l’uomo. Afferma che Egli ha preso su di Sé la natura dell’uomo, per illuminarlo e salvarlo. Questo è lo scopo e l’oggetto dell’intero brano.
Si noti che quando si dice “per mezzo di Lui“, “per mezzo di” non significa una causa strumentale o un ministro, come se il Verbo fosse lo strumento o il ministro di Dio, per mezzo del quale Egli ha creato tutte le cose, come supponevano Origene e gli ariani, ma significa una causa originaria o principale (principalem), come in Prov 8, 15: “Per me regnano i re“, e I Cor 1, 9: “Fedele è Iddio, per opera del quale siete stati chiamati” (Vulg.). La preposizione “per” in questo e in altri passaggi è riferita a Dio Padre, che è la Causa Prima di tutte le cose e qui significa che il Verbo con il Padre è la Causa originaria della creazione di tutte le cose. Così san Crisostomo, Teofilatto ed Eutimio su questo passo, nonché i santi Atanasio, Basilio e altri contro gli ariani. Perciò anche san Paolo (Eb 1, 10) interpreta il Salmo 102, 26: “Tu da principio, o Signore, hai fondato la terra e opera delle tue mani [del Verbo o Figlio] sono i cieli“. “Non avrebbe mai detto questo“, dice san Crisostomo, “se non avesse creduto che il Figlio fosse il Fondatore, non un ministro, e che il Padre e il Figlio fossero uguali in dignità“.
Si chiederà: perché allora san Giovanni usa la preposizione διὰ (per o attraverso) invece di ὑπὸ, da, quando dice che tutte le cose sono state fatte per mezzo di (διὰ) Lui? 1. Per significare che il Verbo procede dal Padre ed è generato da Lui. “Affinché nessuno possa supporre“, dice san Crisostomo, “che il Verbo non sia stato generato“.
2. Per significare che il Verbo è l’Idea delle cose create, secondo la quale il Padre con il Figlio ha creato tutte le cose. Infatti, l’artigiano realizza tutte le opere della sua arte mediante un ideale o una concezione o una parola della mente o un progetto. Tutte queste similitudini sono trasferite al Verbo Divino, che è la Sapienza generata ma non creata.