Articolo 10: La Chiesa interpreta la Sacra Scrittura
Spetta all’autorità della Santa Madre Chiesa «giudicare del vero pensiero e della vera interpretazione delle Sacre Scritture».
(Concilio Vaticano I, Dei Filius, cap. 2)
Questo articolo ripudia l’eresia dei protestanti, secondo cui la Sacra Scrittura “si autointerpreta”. La dottrina protestante è soggettivista, privando la Sacra Scrittura di ogni possibile oggettività.
Articolo 11: La Chiesa è infallibile quando definisce la dottrina riguardante la fede o la morale.
«Il vescovo di Roma, quando parla ex cathedra… gode di quella infallibilità, di cui il divino Redentore ha voluto fosse dotata la sua chiesa, quando definisce la dottrina riguardante la fede o la morale». (Concilio Vaticano I, DH 3074)
Articolo 12: Il soggetto dell’infallibilità è a) il Sommo Pontefice e b) l’Episcopato intero ossia tutti i Vescovi compreso il Papa come loro capo.
Ad (a): «Il vescovo di Roma, quando parla ex cathedra… gode di… infallibilità…» (Concilio Vaticano I, DH 3074, vedi articolo 11)
Ad (b): «Allo stesso modo in cui egli mandò gli apostoli, che si era scelto dal mondo, come lui stesso era stato mandato dal Padre, così volle che nella sua chiesa vi fossero dottori e pastori fino alla fine del mondo». (Concilio Vaticano I, DH 3050). Questi pastori sono «i vescovi… stabiliti dallo Spirito Santo come successori degli apostoli» (Concilio Vaticano I, DH 3061).
Articolo 13: La Chiesa propone infallibilmente la fede attraverso l’intero Episcopato in un Concilio ecumenico (con giudizio solenne) o nelle dottrine che i Vescovi dichiarano nelle loro diocesi all’unanimità tra di loro e in unione morale con il Papa.
«Con fede divina e cattolica, in un concilio ecumenico si deve credere tutto ciò… che la Chiesa propone di credere come divinamente rivelato sia con un giudizio solenne, sia nel suo magistero ordinario e universale» (Concilio Vaticano I, DH 3011).
L’episcopato intero dichiara dottrine infallibilmente o in concilio ecumenico con giudizio solenne o in diocesi. Nel primo caso il Papa lo rende partecipe della propria autorità per il fine specifico di quella assise; nel secondo caso i vescovi le dichiarano all’unanimità tra di loro ed in unione morale con il papa. Un esempio delle dottrine che si dichiarano nel secondo caso sono quelle dei catechismi (anche se facciamo notare che alcuni di quelli moderni si sono dimostrati dottrinalmente difettosi). In tutti e due i casi l’unione col papa è indispensabile per l’infallibilità.