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Ep. XIV – Per ben interpretare il Vangelo di San Giovanni (terza parte)

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Patristica
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Ep. XIV - Per ben interpretare il Vangelo di San Giovanni (terza parte)
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  1. Giovanni, seguendo l’idioma ebraico, a volte utilizza i verbi con aspetto incoativo per significare l’inizio di qualcosa che viene fatto; a volte, però, li usa per indicarne la continuazione, il fatto cioè che un’opera sia in corso; e, altre volte, che un’opera è stata perfezionata e portata a termine. Non dobbiamo quindi stupirci se a volte si parla di ciò che aumenta o si perfeziona come se fosse appena iniziato e viceversa. Un esempio di azione incoativa si trova in 13, 6, dove Pietro, resistendo al desiderio di Cristo di lavargli i piedi, dice: “Tu, Signore, lavi i piedi a me?“, cioè “Desideri, ti prepari a, inizi a lavarmeli?“. Un esempio di azione continuativa si rintraccia in 2, 11, dove, dopo il miracolo della conversione dell’acqua in vino, si aggiunge: “e i suoi discepoli credettero in lui“, cioè continuarono a credere, crebbero e furono confermati nella fede. Infatti, già prima di questo avevano creduto in Cristo, perché, se non avessero creduto in Lui, non Lo avrebbero seguito come Suoi discepoli. Un esempio di azione perfezionata si trova in 11, 15, dove Cristo, sul finire della Sua vita, stava per risuscitare Lazzaro e disse: “io mi rallegro per voi, affinché crediate“. Cioè “affinché per mezzo di questo Mio ultimo e più grande miracolo possiate essere completamente perfezionati nella vostra fede in Me“. Ancora, in 20, 17, Gesù, apparendo dopo la Propria risurrezione a Maria Maddalena, che era caduta ai Suoi piedi, disse: “Non mi toccare“. Cioè “Non indugiare e non perdere tempo a toccare i Miei piedi, ma va’ subito a dire agli Apostoli, che sono molto addolorati per la Mia morte, che sono risorto“.
  2. Giovanni, secondo l’idioma ebraico, afferma e conferma ciò che aveva già affermato, negando il contrario. Questo avviene soprattutto quando l’argomento è importante e viene messo in dubbio da molti, tanto da richiedere una forte conferma. Così, in 1, 20, quando a Giovanni Battista viene chiesto dai Giudei se fosse lui il Cristo, egli affermò, non negò e confessò: “Non sono io il Cristo“. E in 1, 3: “Tutto per mezzo di lui è stato fatto e senza di lui non è stato fatto nulla di ciò ch’è stato fatto“.
  3. Giovanni si compiace di chiamare Cristo la Vita e la Luce, per ragioni che esporrò in seguito. Dispone di molte altre espressioni simili e peculiari. Per esempio, usa spesso la parola “giudizio” per “condanna, che ha luogo nel giudizio“. In altri passi, usa “giudizio” per significare i giudizi segreti e i decreti divini, in quanto sono retti. Chiama i peccati “tenebre“. Chiama i santi “figli della luce“. Chiama ciò che è vero e giusto “verità“. In 6, 27, per procurarsi il cibo o lavorare per guadagnarsi di che mangiare ha ἐργάζεσθα βρῶσιν. Nel capitolo VIII, quando Gesù viene interrogato dai Giudei: “E tu chi sei?“, risponde: “Il principio che vi parlo“.
  4. San Giovanni riferisce che Cristo disse in precedenza alcune cose, senza dapprima menzionare quando e dove le abbia dette. Per brevità di studio, ha ritenuto sufficiente riferirle una volta sola. Così, nel capitolo XI, racconta che Marta disse a sua sorella Maria: “Il Maestro è qua e ti chiama“. Tuttavia, non aveva detto in precedenza che Cristo avesse ordinato a Marta di chiamare la Maddalena; infatti, menzionare che Marta, per ordine di Cristo, avesse chiamato sua sorella era sufficiente a dimostrare che Cristo aveva dato questo ordine. Nello stesso capitolo Cristo dice a Marta: “Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?“. Eppure non c’è alcun racconto precedente di Cristo che dica questo. Ancora, in 6, 36, Cristo dice: “Ma io ve l’ho detto: voi avete visto coi vostri occhi, eppure non credete“. Tuttavia, non ricordiamo alcun passo precedente in cui Cristo dica così.
  5. I miracoli di Cristo che solo Giovanni registra sono i seguenti: – La conversione dell’acqua in vino, cap. 2. La prima espulsione dei venditori dal Tempio, nello stesso capitolo. La guarigione del figlio malato del nobile, 4, 47. La guarigione del paralitico presso la piscina probatica, cap. 5. Il dono della vista all’uomo nato cieco, cap. 9. La risurrezione di Lazzaro dai morti, cap. 11. La caduta a terra di Giuda e dei servi quando vennero a prendere Gesù, 18, 6. La fuoriuscita di sangue e acqua dal costato di Cristo dopo la Sua morte, 19, 34. La moltiplicazione dei pesci, 21, 6.

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