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Ep. XIII – L’opposizione conciliare alla visione cattolica della Verità

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Ep. XIII - L'opposizione conciliare alla visione cattolica della Verità
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B.  L’opposizione conciliare alla visione cattolica della Verità

Presenteremo tale opposizione nelle sezioni che seguono:

I         L’eterodossia del concilio;

II        Scetticismo;

III       Confronto fra l’insegnamento cattolico e quello conciliare.

I   L’eterodossia del concilio

 In questa sezione consideriamo l’eterodossia del concilio in merito a:

  1. la conoscenza della Verità;
  2. l’espressione della Verità;
  3. la pienezza della Verità;
  4. la mutevolezza della Verità.

La conoscenza della Verità

I) “La verità [circa le questioni religiose] … va cercata … liberamente, con l’aiuto dell’insegnamento o dell’educazione, per mezzo dello scambio e del dialogo con cui, allo scopo di aiutarsi vicendevolmente nella ricerca, gli uni rivelano agli altri la verità che hanno scoperta o che ritengono di avere scoperta … L’uomo coglie e riconosce gli imperativi della legge divina attraverso la sua coscienza, che è tenuto a seguire fedelmente …” (Dignitatis Humanae 3)[1].

II) “Norma suprema della vita umana è la legge divina, eterna, oggettiva e universale, per mezzo della quale Dio con sapienza e amore ordina, dirige e governa l’universo e le vie della comunità umana” (Dignitatis Humanæ 4).

III) “Nella fedeltà alla coscienza i cristiani si uniscono agli altri uomini per cercare la verità e per risolvere secondo verità numerosi problemi morali, che sorgono tanto nella vita privata quanto in quella sociale. Quanto più, dunque, prevale la coscienza retta, tanto più le persone e i gruppi si allontanano dal cieco arbitrio e si sforzano di conformarsi alle norme oggettive della moralità” (GS 16).

IV) “La verità non si impone che per la forza della verità stessa, la quale si diffonde nelle menti soavemente e insieme con vigore” (DH 1).

Come abbiamo detto, la Chiesa possiede già la Verità, che è la Rivelazione Divina, quindi non ha bisogno di andare a cercarla. Inoltre, la Chiesa e i suoi membri non possono essere legittimamente messi sullo stesso piano di altre religioni, società o individui nella ricerca della verità religiosa e morale, poiché, per definizione, quelli al di fuori della Chiesa negano la Rivelazione e non di rado anche Dio e la Legge Naturale.

Procediamo considerando vari aspetti più generali di questi testi:

  1. Naturalismo;
  2. Soggettivismo;
  3. Confusione fra Ecclesia Docens e Discens[2].

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[1] Cfr. anche l’invito a ricercare la Verità insieme ai cristiani non-cattolici (UR 4) nella sezione sull’ecumenismo più avanti.

[2] I ruoli della Chiesa come Maestra e Discepola.

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