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Ep. X – L’Espiazione, pentimento perfetto

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Ep. X - L'Espiazione, pentimento perfetto
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L’Espiazione, pentimento perfetto

Se c’interroghiamo sull’efficacia di questo sacrificio precristiano, allora c’è da considerare soprattutto il suo carattere espiatorio. Ciò appare con forte evidenza nei sacrifici cruenti, che erano anche i più numerosi, poiché nell’Antico Testamento prevaleva ancora il sentimento della colpa non espiata, della peccaminosità e della condanna. Ma quei sacrifici cruenti non avevano il potere di ottenere alla povera umanità la liberazione dall’oppressivo peso dei peccati, per riconciliare Dio offeso e adirato.

L’Apostolo dice infatti: “Perché è impossibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati” (Eb 10,4) e perciò chiama questi sacrifici “elementi deboli e insufficienti” (Gal 4,9), che non possono render perfetti coloro che li praticano (Eb 10,1), cioè non possono ottenere agli uomini né il perdono dei peccati, né la purificazione e santificazione interiore.

In forza della loro esecuzione con l’offerta di sacrifici (ex opere operato), le leggi mosaiche conferiscono solamente la purezza esterna o legale, cioè esse operano affinché l’Israelita non sia più impuro davanti alla legge e perciò sia di nuovo ammesso a partecipare al culto pubblico. In questo modo esse portavano in sé la necessità della vera espiazione e purificazione interiore e, allo stesso tempo, indicavano l’unica sorgente di ogni riconciliazione, estinzione dei peccati e santificazione: il futuro Sacrificio della Croce.

Questi sacrifici imperfetti, prefigurando, promettendo e assicurando il perfetto Sacrificio redentore di Cristo, erano adatti a suscitare e alimentare il sentimento del sacrificio. Essi ispiravano, cioè, agli Israeliti la fede e la speranza, il pentimento e la penitenza tramite cui fu poi acquisita finalmente la giustificazione interiore (ex opere operato).

Prima di Cristo non vi era ancora nessun sacramento che, per sua propria virtù ed effetto, potesse oggettivamente giustificare e santificare chi, ricevendolo, fosse propriamente disposto: l’unica via per raggiungere la vera santità e figliolanza di Dio per gli adulti era, allora, il pentimento perfetto. Solamente con una fedele speranza e un amore contrito, gli uomini potevano aspettarsi dalla fonte della Grazia, che poi si sarebbe aperta ai piedi della Croce, il perdono dei peccati e la giustificazione.

Così “gli antichi, frequenti sacrifici erano multiformi prefigurazioni del vero e unico sacrificio di Cristo, prefigurato tramite le molteplici forme, come quando si enuncia un pensiero, in svariate forme e con insistenza, per introdurlo nel cuore”. In questa maniera lo sguardo della fede fu diretto verso l’avvenire, al futuro sacrificio del Redentore atteso con fiducia e anelito dagli Israeliti, ottenendo così in anticipo il frutto del sacrificio della Croce.

A questo fine fu sufficiente il presagio, l’oscura nozione del misterioso significato celato nel rito sacrificale: una tale comprensione non la si deve negare nemmeno ai più semplici del popolo e, ancora meno, a quegli uomini privilegiati cui fu dato un più alto grado di illuminazione riguardo all’opera redentrice.

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