Articolo 2: L’esistenza di Dio si può conoscere con certezza mediante la Fede, come la Santissima Trinità.
Credo in unum Deum (dal Simbolo degli apostoli, che continua professandoLo come Santissima Trinità).
Mettendo insieme il primo ed il secondo articolo, si può dire più in dettaglio: l’esistenza di Dio si può conoscere con certezza sia tramite la ragione che tramite la Fede. Tramite la ragione Lo conosciamo come l’inizio ed il fine di tutte le cose; tramite la Fede Lo conosciamo sia come l’inizio ed il fine di tutte le cose, che, in particolare, nella Sua natura intima, come Santissima Trinità.
La Fede è quindi una forma di conoscenza ovvero quella della Santissima Trinità, la cui Seconda Persona si fece uomo e morì in croce per la nostra salvezza. O meglio, la Fede è la conoscenza della Santissima Trinità e di tutte le altre dottrine cattoliche, che si incentrano su di Essa. Questa conoscenza, considerata globalmente, costituisce la totalità della Rivelazione ovvero il deposito della Fede: depositum fidei.
Ora ci sono in questo mondo tre forme di conoscenza: quella ottenuta tramite i sensi, quella ottenuta tramite la ragione ed infine quella ottenuta tramite la Fede. Più propriamente si parla di luce dei sensi, della ragione e della Fede. La luce della ragione è più forte di quella dei sensi e la luce della Fede è più forte di quella della ragione. La Chiesa insegna che conosciamo le verità di Fede con maggiore certezza di quanto non si conoscano gli oggetti dei sensi.
Ora abbiamo visto che la ragione dimostra che Dio è l’Essere Stesso ovvero la Realtà oggettiva e che la Fede precisa che Egli è la Santissima Trinità. Ma, poiché esiste una sola Realtà oggettiva, può esserci una sola conoscenza di essa. E questa è la Fede cattolica. Ciò significa che non può esserci altra Fede all’infuori di quella cattolica. Ne consegue che le altre cosiddette ‘fedi’ e ‘religioni’ sono tutte false.
Articolo 3: Dio è Uno e Trino: un Dio in tre Persone e tre Persone in un Dio.
«Veneriamo un solo Dio nella Trinità e la Trinità nell’unità» (Simbolo Atanasiano, DH 39).
Articolo 4: Le tre Persone divine sono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
«Altra è infatti la persona del Padre, altra [la persona] del Figlio, altra [la persona] dello Spirito Santo» (Simbolo Atanasiano, DH 75).
Si intende la distinzione tra le tre Persone in rapporto alle loro relazioni di origine. Queste, come vengono espresse nel Simbolo niceno-costantinopolitano, sono le seguenti:
a) Una Persona, il Padre, non procede da nessun altro;
b) Un’altra Persona, il Figlio, procede dal Padre;
c) Un’altra Persona ancora, lo Spirito Santo, procede sia dal Padre che dal Figlio.
Il mistero della Santissima Trinità si può illustrare come segue: il Padre forma un’immagine mentale di Sé, che è il Figlio. Il Padre ed il Figlio si contemplano a vicenda e, poiché ognuno di loro contiene in Sé ogni perfezione, come l’infinita bontà, bellezza, gloria e maestà, questa contemplazione produce l’Amore. L’Amore è lo Spirito Santo.
Articolo 5: La seconda Persona divina, il Figlio, al di là della Sua natura divina, possiede una natura umana, che ha assunto al momento dell’Incarnazione. Il Suo nome è Gesù Cristo.
«Crediamo e professiamo che il Signore nostro Gesù Cristo Figlio di Dio è (parimenti) Dio e uomo… per l’assunzione dell’umanità in Dio» (Simbolo atanasiano, DH 76).
Ci sono tre Persone divine, come abbiamo detto. Ognuna di loro possiede la natura divina. Una di queste Persone divine ha assunto inoltre una seconda natura all’Incarnazione: la natura umana, ricevendo allo stesso tempo il nome di Gesù Cristo. È Dio, in quanto è una Persona divina con una natura divina; è uomo in quanto ha assunto una natura umana, senza alcuna diminuzione della Sua divinità.
Il nome che riceve con la Sua natura umana spiega la missione a Lui affidata assumendo quella natura: Gesù significa Salvatore (essendo la Sua missione quella di salvare il mondo); invece Cristo (Messia in ebraico) significa l’Unto: Χριστός.
Nell’Antico Testamento erano unti i sacerdoti, i re ed i profeti. Questo nome palesa dunque i modi in cui ha compiuto la Sua missione: vale a dire come Sacerdote, Re e Profeta: come Sacerdote nell’istituire i Sacramenti e nell’offrire la sua vita in croce; come Re nello stabilire le leggi secondo le quali dobbiamo vivere e sempre secondo le quali saremo giudicati nel Giudizio universale; come Profeta nel rivelare queste leggi tramite le Sue parole e le Sue azioni.
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