Sermone CXVI
Due morti e due risurrezioni
di san Bernardo di Chiaravalle
«Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù». Due sono le morti e altrettante le risurrezioni. La prima è la morte dell’anima, la seconda è quella del corpo. La morte dell’anima è la separazione da Dio; la morte del corpo è la separazione dell’anima dal corpo. La prima è frutto del peccato, la seconda è il castigo del peccato. Similmente c’è prima la risurrezione dell’anima, poi quella del corpo. La risurrezione dell’anima è il risultato della venuta umile e nascosta di Cristo; la risurrezione del corpo sarà realizzata nella venuta gloriosa e manifesta di Cristo. Ma poiché l’anima invisibile è creata a immagine di Dio – per cui la Scrittura dice: «Ha fatto l’uomo a sua immagine e somiglianza» e lo ha fatto eretto -, per la stessa ragione anche l’uomo esteriore, cioè il corpo, appare eretto nella sua forma, avendo la vita e i sensi, affinché attraverso questa forma esteriore e visibile si arrivi a comprendere l’uomo interiore e invisibile, che è stato creato retto nella volontà, vivo nella conoscenza e sensibile nell’amore. E come il corpo, cioè l’uomo esteriore, nella sua risurrezione avrà vita e sensi, così anche l’anima, cioè l’uomo interiore, nella sua risurrezione avrà vita e sensi, cioè la conoscenza e l’amore. Che la conoscenza poi significhi vita, è la stessa Verità ad attestarlo, quando dice: «Questa è la vita eterna, che conoscano te, Dio vero, e colui che hai mandato, Gesù Cristo». E che l’amore sia sensibilità deducilo da questo. Mentre dal punto di vista della vita l’uomo esteriore non è distinto, perché in tutto ciò di cui è fatto ugualmente vive, dal punto di vista dei sensi l’uomo si divide invece in quelle cinque parti che sono ben note, cioè la vista, il gusto, l’udito, l’odorato e il tatto, perché diverso è ciò che percepisce nell’occhio da ciò che sente nell’orecchio, e così per gli altri sensi. Allo stesso modo l’uomo interiore non ha distinzioni quanto a conoscenza, ma ne ha quando si tratta di amore. E come l’uomo esteriore si divide in cinque sensi, così l’uomo interiore sente l’influenza di cinque attributi invisibili di Dio, che sono la verità, la giustizia, la sapienza, la carità, l’eternità. Ma questa influenza tocca il suo sentimento con rifrazioni diverse. L’uomo ama la verità perché questa offre la libertà, ama la giustizia in ragione dell’uguaglianza, ama la sapienza per la sua dolcezza, ama la carità a causa della virtù; e ama l’eternità come fonte di sicurezza.