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Ep. IX – Nel Tempo Pasquale, le testimonianze del Signore (terza parte)

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Ep. IX - Nel Tempo Pasquale, le testimonianze del Signore (terza parte)
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Sermone CXI di San Bernardo di Chiaravalle

Nel Tempo Pasquale, le testimonianze del Signore (terza parte)

 

  1. «Pregate – dice il Signore – perché la vostra fuga non avvenga in inverno o di sabato». Fuggite mentre il tempo è buono e vi si presenta un cammino piacevole. Fuggite nei sei giorni in cui è lecito operare. Fuggite nelle sei testimonianze, di cui abbiamo prima parlato, e cioè la giustizia, la verità, la remunerazione, l’onnipotenza, la bontà somma, l’eternità, perché non avvenga che dobbiamo non tanto dare, ma sopportare contro voglia la settima, cioè la testimonianza dello zelo divino. «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all’ira imminente?». Quella su cui correte è la via della morte; la via della perdizione, la via che termina inabissandosi nel profondo dell’inferno. Adesso c’è ancora speranza, perché non è ancora giunto il termine della via, cioè della vita. Affrettatevi ad anticipare la fine, perché non succeda che, sorpresi all’improvviso, rimaniate là dove siete caduti. «Venite, figli, ascoltatemi»: vi insegnerò la via della salvezza, la via delle testimonianze di Dio, nelle quali troverete anche voi la vostra gioia come in ogni sorta di ricchezza.
  2. La prima tappa arrivi al cuore. Qui i prevaricatori sono richiamati dalla voce di Dio, perché qui la testimonianza della sua giustizia generi la compunzione e il timore. Da qui si procede naturalmente alla confessione della bocca, senza esitare a dare testimonianza alla verità anche contro noi stessi. Se uno infatti si vergognerà della Verità davanti agli uomini, essa pure si vergognerà di lui davanti al Padre suo. Venga poi il distacco da ciò che si possiede, la distribuzione dei beni, come è scritto: «Ha distribuito e ha dato largamente ai poveri: la sua giustizia rimarrà nei secoli dei secoli» e similmente: «Se vuoi essere perfetto, va’ e vendi tutto quello che hai, dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo». Questa distribuzione generosa di ciò che si possiede rende infatti testimonianza alla generosità di Dio e alla sua abbondante retribuzione e così colui che distribuisce spontaneamente ciò che ha, sappia di poter sperare dalla mano del Signore beni ancora più grandi. Dopo questa, devi rendere una quarta testimonianza all’onnipotenza e con questo mi riferisco alla mortificazione del corpo. Si semina infatti un corpo animale, ma perché risorga spirituale. Non ti sembra dunque che colui che risparmia il suo corpo è come se dubitasse della sua risurrezione e trasformazione? Similmente, colui che non prova compunzione nel suo cuore sembra mettere in dubbio la giustizia, chi non si confessa la verità e chi è avaro la retribuzione futura. Allo stesso modo si deve considerare tutto ciò che segue. Infatti, se arrivi fino a rinunciare alla tua volontà, questo è certissimamente una testimonianza della bontà di Dio. Avanzando sino a fare non la tua, ma la sua volontà, dimostri magnificamente quale preferisci, gridando: «Non con le parole, né con la lingua, ma con le opere e nella verità», perché «nessuno è buono se non Dio».
  3. Ti rimane da applicarti alla perseveranza. Questa è davvero il termine della via e rende testimonianza all’eternità. In effetti, l’immagine dell’eternità divina è la perseveranza nella nostra condotta, così che, come è lui, così siamo anche noi in questo mondo, imitando secondo la misura delle nostre capacità la sua immutabilità. A proposito la Sapienza dice: «Lo stolto cambia come la luna, il saggio rimane fisso come il sole». Questa è dunque la via, o carissimi, salendo la quale «di virtù in virtù si vedrà il Dio degli dei in Sion». E alla gloria della sua visione ci conduca lo stesso Signore delle virtù e Re della gloria, che è via, verità e vita, Gesù Cristo Signore nostro.

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