Quid est veritas?
Quid est veritas? ‘Cos’è la verità?’, chiese il procuratore della Giudea, Ponzio Pilato, al nostro tre volte benedetto Signore quando fu chiamato in giudizio davanti a lui nel giorno della sua morte. ‘Cos’è la Verità?’ – come se il Procuratore riconoscesse questa quale questione fondamentale – anzi la domanda fondamentale – dell’esistenza.
Ora è chiaro che la Verità (in un senso) è la conformità dell’idea alla realtà, la conformità dell’intelletto alla cosa: alla Res, alla realtà. Quindi, se dico: ‘Sto parlando ora’, è vero, perché l’idea (o l’affermazione) è conforme alla realtà: ‘Sto parlando ora’ è vero, proprio perché ora sto parlando.
Questo è chiaro, dunque, ma cos’è la Verità nel senso più profondo della parola ovvero come Realtà stessa? Cos’è la Verità nel senso della Realtà Ultima?
La realtà ultima, carissimi fedeli, è Dio, che è l’Essere stesso, l’Esistenza stessa, di cui noi e tutto ciò che esiste partecipiamo, fin quanto ci è concesso in quanto creature. Questa Verità, questa Verità ultima, questa Realtà ultima-che-è-Dio, possiamo conoscerla già con la ragione; ma per conoscerla pienamente e nella sua natura intima, abbiamo bisogno della Fede: perché solo la Fede ci dice cosa sia questa Verità, cosa sia questa realtà, chi sia questo Dio ossia la Santissima Trinità.
Infatti, l’oggetto della Fede è proprio questo: la Santissima Trinità; il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, di cui il Figlio, la Seconda Persona della Santissima Trinità, si fece uomo e morì per salvarci dai nostri peccati. L’oggetto della Fede è questo, insieme a tutte le altre dottrine incentrate su di essa. L’oggetto della Fede è questo esplicitamente e tutte le altre dottrine implicitamente. Le altre dottrine incentrate sul Mistero della Santissima Trinità, ed in essa implicitamente contenute, sono che la Seconda Persona Divina si fece carne della Santissima Vergine Maria per espiare il peccato di Adamo e quello di tutta l’umanità; che ha fondato la Chiesa come Suo Corpo Mistico per santificarci, per istruirci e per amministrare i sette sacramenti per la nostra salvezza, eccetera.
La Verità, dunque, nel senso della Realtà, della Realtà Ultima, è la Santissima Trinità e tutte le dottrine incentrate su di essa; o, possiamo dire ancora, La Verità è Nostro Signore Gesù Cristo Stesso, perché conoscere la Verità è nient’altro che conoscere il Dio-Uomo, nient’altro che conoscere la Santissima Trinità e la Seconda Persona di Essa che si è fatta carne per compiere l’opera della nostra salvezza.
Ora, quando il procuratore di Giudea aveva posto la domanda: Quid est veritas?, il Signore benedetto avrebbe potuto rispondere: ‘Io sono la Verità’, come aveva infatti detto ai suoi discepoli la sera prima nel corso dell’Ultima Cena. Ma davanti a Pilato, Egli non si degnò di rispondere, forse anche perché le parole che il Procuratore pronunciò, una volta riordinate, costituivano già la risposta alla sua domanda, come fa notare sant’Agostino col suo genio caratteristico: Quid est Veritas, essendo un anagramma di Est vir qui adest: ‘Cos’è la Verità?’ – ‘È l’uomo che ti sta davanti’.
Nostro Signore è la Verità, la Verità ultima e la Verità completa:
– Egli è la Verità nella Sua Divinità come Realtà ultima;
– Egli è la Verità come Seconda Persona della Santissima Trinità, come Parola di Dio: come perfetta espressione del Padre, perfetta conformità della parola o idea alla realtà;
– Egli è la Verità come Seconda Persona della Santissima Trinità fatta carne, l’oggetto della Fede;
– Egli è la Verità infine in senso morale, la verità che sola può dare senso a una vita umana.
Quando Nostro Signore lasciò i discepoli, ha mandato il Paraclito, lo Spirito di Verità, che insegnò loro ‘tutta la Verità’, lo Spirito Santo che rivelò loro tutta la Verità su Sé stesso, assieme a tutte le dottrine centrate su di Lui; affinché andassero in tutto il mondo a predicare questa Verità a tutti gli uomini, per sempre, fino alla fine del mondo, affinché tutti venissero salvati: a predicare la Verità, la Verità Assoluta, la Verità che è la Fede, la Verità che è Nostro Signore Gesù Cristo stesso, la Verità Soprannaturale in tutta la sua interezza, la Verità cattolica nel senso, qui, di ‘intiero’.
L’insegnamento di questa Verità, l’insegnamento della Rivelazione ad opera dello Spirito Santo, si chiuse con la morte dell’ultimo Apostolo, il glorioso e castissimo Evangelista San Giovanni. In seguito non fu, né si sarebbe potuto aggiungere nulla. Ci sono state rivelazioni private, ma non hanno aggiunto nulla al Deposito della Fede, hanno accentuato solo questo o quell’altro elemento di esso; vi sono stati dogmi infallibili emessi dalla Chiesa, dai suoi Papi e dai Concili, ma senza aggiunger nulla neppure questi al Deposito della Fede, solo esprimendo con chiarezza e profondità sempre maggiori.
Quindi, se sentissimo dire che un cattolico non è in possesso della verità o non di tutta la verità, sappiamo di poter ritenere ciò falso; se sentissimo che i cattolici devono andare alla ricerca della verità con i protestanti o con membri di altre “religioni” quale parte dell’“impresa” ecumenica, allora possiamo ritenere anche questo falso.
Che cos’hanno che noi non abbiamo? Le dottrine vere, che i protestanti e gli anglicani possiedono, le hanno prese a noi, così come a noi hanno preso cattedrali e chiese: sono le nostre verità e le nostre chiese, usate ora per i loro scopi. Le loro altre dottrine sono false, basate, come sono, sulla propria interpretazione della Bibbia, sfidando il dogma per il quale solo la Chiesa interpreta le Sacre Scritture. Le dottrine vere, che possiedono le ‘altre religioni’, invece, sono semplicemente verità naturali accessibili a chiunque abbia l’uso della ragione.
Non abbiamo bisogno di cercare la Verità, perché siamo già in possesso della Verità: non abbiamo bisogno di andare alla ricerca di ciò che già possediamo – a meno che, naturalmente, gli uomini di Chiesa non ce lo avessero insegnato. Ma in quel caso dobbiamo indagare su quanto sia stato insegnato in passato, quando si prendeva più sul serio il munus docendi.
D’altronde, se sentiamo dire che la Chiesa si deve aggiornare, se sentiamo dire che la Chiesa non insegna più come ‘fuori di Essa non vi sia salvezza’ o che non sia più peccato mortale ricevere la Santa Comunione senza essere in istato di grazia, poiché basterebbe confessarla dopo o perché non più necessario confessarsi affatto o perché tanto l’Inferno non esisterebbe più, allora dobbiamo chiederci seriamente: i fatti possono cambiare? La Verità può cambiare? Può Dio cambiare ciò ‘in cui non v’è mutamento né ombra di vicissitudine’?
Bisogna chiederci se la Chiesa sia o non sia un’associazione politica antiquata, che tenti di adeguare la sua immagine pubblica alle sabbie mobili delle mode e delle ideologie contemporanee… Oppure se sia la Custode, la Detentrice e la Maestra della Verità Assoluta e Immutabile che sola può aprirci le Porte del Cielo?
‘Così potente è la verità che trascende ogni pensiero umano’, disse Eschine; ‘La verità è la guida a ogni bene, sia negli dei che negli uomini’, disse Platone, ‘…è una cosa eterna e immortale, che non dona una bellezza destinata gradualmente a svanire’; ‘La verità è la virtù più perfetta e il bene più alto’, disse Trismegisto, ‘… un bene puro, cospicuo, augusto, immutabile ed inalterabile’; ‘Tutta la terra invoca la Verità’, leggiamo nel libro di Esdra, ‘Anche il Cielo la benedice e tutte le cose sono mosse e tremano davanti ad essa… Non c’è iniquità nel suo giudizio, ma forza, sovranità e potenza e la maestà di tutti i secoli’; ‘È il sommo bene’, dice san Basilio; ‘La più potente di tutte le cose’ dice san Gregorio Nazianzeno; La verità ‘è Dio stesso’, dice sant’Agostino, ‘… che è la sorgente prima della vita e la sua essenza originaria, come è la più alta sapienza, perché è la Verità immutabile’.
È ‘uno scudo per spegnere tutti i dardi infuocati del maligno’, dice san Paolo; la luce che conduce i nostri passi al Cielo dove, per intercessione della Santissima Vergine Maria, vedremo finalmente faccia a faccia la Verità stessa, il Dio Santissimo e Trino e Gesù Cristo Nostro Signore. Amen.
Si ringrazia RadioRomaLibera della collaborazione.
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