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Ep. III – La Verità e l’uomo caduto (seconda parte)

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Catechismo
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Ep. III - La Verità e l'uomo caduto (seconda parte)
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All’uomo caduto non piace sentirsi dire cosa sia vero e cosa sia falso; cosa sia bene e cosa sia male. Non gli piace sentirsi dire della morte, del giudizio o dell’inferno. Non gli piace che la propria morale personale venga messa in discussione. Fa appello all’amore e alla misericordia e dice: ‘Non dovresti imporre le tue opinioni agli altri; Non dovresti offendere loro, né la loro sensibilità, né giudicarli”. Ma, se la Chiesa è in possesso della Verità, della Verità tutta, e, se seguendo questa Verità e solo seguendo questa Verità, possiamo raggiungere il Cielo, allora siamo obbligati a comunicarla agli altri.

Se determinate persone si avviano per il Cairo attraverso il deserto e una persona parte nella direzione sbagliata, un’altra non ha abbastanza viveri per tutto il viaggio, un’altra non ha la benzina, un’altra non ha la mappa né la bussola, sto imponendo loro le mie opinioni se dico dove sia il Cairo e cosa debbano portare con sé per raggiungerlo?

È questo contrario alla carità ed alla misericordia o è piuttosto un atto di carità e di misericordia, anche se la persona in questione non ne vuol sapere perché pensa di saperne di più?

Se vogliamo amare il prossimo, aiutiamolo a raggiungere il suo bene più grande che è il Cielo, e se vogliamo mostrargli la misericordia, ricordiamo che le prime tre opere della Misericordia Spirituale sono: istruire gli ignoranti, consigliare i dubbiosi ed ammonire i peccatori.

‘Ma sei duro – dirà l’uomo caduto – le tue parole sono dure’. Eppure anche le parole di Nostro Signore Stesso furono chiamate dure durante la sua vita terrena – le sue parole sul matrimonio, sull’adulterio e sulla Santissima Eucarestia -, ma significa questo che devono essere ammorbidite per adattarsi all”uomo moderno, chiunque sia?

No, la Realtà è dura e la Verità è dura e le Verità della nostra Fede hanno un rigore inflessibile, come lo stesso Nietzsche riconosce nella sua ammirazione per la stessa Chiesa che disprezza. La vita è dura, la realtà è dura ed è difficile accettare i suoi rovesci e difficile accettare i nostri fallimenti, ma solo vivendo la verità, la dura verità, e solo essendo realistici e fondando la casa della nostra vita sulla roccia della verità, possiamo vivere una vita di perfezione cristiana.

Cristo Stesso è la Roccia sulla quale viene edificata la casa della Chiesa, sulla quale deve essere edificata anche la casa della nostra vita. Egli è la pietra angolare, la pietra granitica della Verità, che quando cade su un uomo ‘lo ridurrà in polvere’ – ‘come un sasso che cade su una conchiglia e la riduce in polvere’, dice sant’Agostino, ‘ – per essere spazzato via dalla faccia della terra – essere spazzato via dalla faccia di Dio’.

L’uomo caduto può provare a mettere in dubbio la natura della Verità stessa e dire: ‘Questa è verità per te, ma questa è verità per me. Ho la mia visione delle cose’. Infatti facciamo notare che è stato inventato un nuovo concetto nei nostri tempi, quello di ‘realtà soggettiva’. In risposta a ciò possiamo dire che ognuno di noi ha una propria visione delle cose (la propria realtà soggettiva), ma ciò che conta veramente non è come la veda io, ma come lo sia realmente. La nostra visione o corrisponde alla realtà oggettiva, nel qual caso è vera, o non corrisponde alla realtà oggettiva, nel qual caso è falsa e non solo falsa ma anche folle – perché la follia non è altro che la realtà soggettiva nella sua opposizione alla realtà oggettiva.

Forse il nostro avversario continuerà dicendo che la verità cambia. Può dire: ‘La Chiesa insegnava una volta che il battesimo fosse necessario per raggiungere il Cielo; che il marito fosse il capo di sua moglie; che l’impurità sia peccato mortale; che l’Inferno esista: ma non è più così”. Ma questo significa che la verità è cambiata? Se era vero allora, non è pure vero adesso?

O meglio, il problema sembra piuttosto che gli ecclesiastici in questione non predichino più la Verità perché è troppo dura – troppo dura per ‘l’uomo moderno’ o meglio per l’uomo vecchio vestito di uomo nuovo: ovvero per l’uomo caduto? Perché sono gli interessi dell’uomo caduto che essi rappresentano, loro ed i loro esperti: i loro esperti di morbidezza: esperti nell’ addolcire la dottrina e nell’addolcire la liturgia, nell’addolcire il corpo, addolcire il cervello e addolcire l’anima, mentre cullano le loro vittime in uno stato di morte spirituale ‘assistita’.

San Pio X dichiara come Errore 57 nel ‘Sillabo degli errori’: ‘La verità non è più immutabile che l’uomo stesso, poiché si è evoluta con lui, in lui ed attraverso di lui’; dichiara come Errore 59: ‘Cristo non insegnava un determinato corpo di dottrine applicabili a tutti i tempi e a tutti gli uomini, ma anzi inaugurò un movimento religioso adattato o da adattare a tempi ed a luoghi diversi”.

Quando emergerà di nuovo dalle nuvole il sole dell’Immutabile, Eterna Verità, e brillerà ancora una volta nel firmamento del Cielo, risplendente in tutto il suo splendore originario di mezzogiorno? Quando saranno proclamati di nuovo i dogmi? Quando risuoneranno di nuovo nel mondo, chiede Dietrich von Hildebrand, quelle parole gloriose: Anathema Sit, separando la verità dalla menzogna, separando il bene dal male e aprendo un sentiero attraverso il Mar Rosso di questo mondo, attraverso il deserto di questo mondo, alla Terra Promessa del Cielo?

 

Si ringrazia RadioRomaLibera della collaborazione.

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