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Ep. XII – Verità

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Ep. XII - Verità
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Introduzione

 VERITÀ

 

Lo Spirito cioè di verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede né lo conosce’ (Giovanni 14, 17)

In questa introduzione presentiamo:

  1. la visione cattolica della Verità;
  2. l’opposizione conciliare alla visione cattolica della Verità.

A.         La visione cattolica della Verità

Introduciamo questa sezione, presentando una ventina di principi, che costituiscono la visione della Verità nella Chiesa, sia che tali principi corrispondano a determinati dogmi cattolici, sia che vengano implicati da questi dogmi. Lo facciamo per collocare nel loro contesto i principi ai quali il concilio si oppone. Presentiamo dapprima i principi riguardanti la verità in generale, poi i principi riguardanti la verità nel senso ultimo del termine: vale a dire ciò cui ci si riferisce parlando della “Verità stessa” o semplicemente di “Verità”.

Verità e conoscenza della verità in generale

  1. Esiste una realtà oggettiva[1];
  2. Questa realtà è oggetto della conoscenza[2];
  3. La verità è corrispondenza fra la realtà oggettiva e l’intelletto[3];
  4. Il Vero ha una priorità logica sul Bene[4];

Verità e conoscenza della Verità nel senso ultimo di questi termini

  1. La realtà oggettiva / verità ontologica è, nel suo senso ultimo[5], l’Essere;
  2. l’Essere è, nel suo senso ultimo, Dio Stesso[6];
  3. in questo senso, la Verità / Dio può essere conosciuto in questa vita;
  4. la Verità / Dio si può conoscere in questa vita per mezzo della Ragione[7];
  5. La Verità / Dio si può conoscere in questa vita per mezzo della Fede[8];
  6. Egli è noto per mezzo della Ragione come la causa di tutti gli esseri[9];
  7. Egli è noto per mezzo della Fede nella sua natura intima, come la Santissima Trinità[10];
  8. La Fede è posseduta dalla Chiesa e dai fedeli;
  9. La Ragione è naturale e ha per oggetto la verità naturale;
  10. La Fede è soprannaturale e ha per oggetto la verità soprannaturale;
  11. Per mezzo della Fede, più in particolare, Dio è conosciuto insieme a tutti gli altri articoli della Fede;
  12. La Verità / Dio si può esprimere adeguatamente in questa vita[11];
  13. La Verità / Dio si può esprimere adeguatamente in questa vita per mezzo del dogma[12];
  14. La Fede costituisce unità, un assoluto[13]. O la si possiede nella sua interezza o non la si possiede affatto;
  15. La Fede è Verità nella sua pienezza[14];
  16. La Fede è immutabile[15].

________________________

[1] Per es., l’albero che vedo di fronte a me esiste oggettivamente. La realtà oggettiva è nota come “verità ontologica”.

[2] Per es., conosco l’albero di fronte a me.

[3] Per es., è corretto dire che l’albero si trova di fronte a me solamente quando esso effettivamente si trova di fronte a me. Questa verità è nota come “verità logica”: adaequatio rei et intellectus.

[4] Ciò che intendiamo affermare, nei più semplici termini possibili, è il principio secondo il quale guida della nostra condotta devono essere le esigenze della realtà oggettiva, piuttosto che principi soggettivi come l’amore (che si tratti di amore razionale, vale a dire la volontà, o di amore sensuale) e la coscienza (intesa soggettivisticamente). In altre parole, è il principio secondo il quale ciò che si persegue come bene deve essere conforme a ciò che è oggettivamente vero, alla realtà oggettiva; per dirla altrimenti, si deve perseguire ciò che è oggettivamente buono. Dare al Bene la priorità sul Vero, al contrario, significa perseguire come bene ciò che è conforme alla propria volontà o ai propri sensi indipendentemente dalla realtà oggettiva. Quest’ultima posizione può essere definita “antirealismo” nella sua avversione alla realtà oggettiva e “soggettivismo” nel proprio curvarsi sul sé.

[5] Da qui in poi, vi si riferirà scrivendo “Verità” con la “V” maiuscola.

[6] Dio è l’Essere Assoluto. Non riceve l’essere da un altro, ma Egli Stesso è il Suo Proprio Essere: Egli è di e attraverso Sé Medesimo.

[7] “Se qualcuno dirà che l’unico vero Dio, nostro Creatore e Signore, non può essere conosciuto con certezza dal lume naturale della ragione umana, attraverso le cose che da Lui sono state fatte: sia anatema”. Vaticano I, de Rev., can. 1.

[8] Credo in unum Deum, Credo Apostolico.

[9] Come causa efficiente (il Creatore) e anche come causa finale (la Meta dell’uomo).

[10] Le tre virtù teologali, Fede, Speranza e Carità, hanno Dio per oggetto: Dio nella Sua natura intima.

[11] “Se qualcuno dirà che la Rivelazione divina non può rendersi credibile per segni esterni …: sia anatema”. Vaticano I, de Fide, can. 3.

[12] Il dogma è Verità divinamente rivelata, che il magistero propone di credere come tale.

[13] In definitiva perché il suo oggetto, cioè Dio, è unità.

[14] Questo principio consegue al precedente, come vedremo più avanti nella nostra discussione sulla pienezza della Verità. Il principio si ottiene in definitiva perché l’oggetto della Fede, cioè Dio, è la pienezza della Verità.

[15] In definitiva perché il suo oggetto, cioè Dio, è immutabile.

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