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Ep. XXIX – Il ministro dell’Antico e del Nuovo Testamento

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Spiritualità
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Ep. XXIX - Il ministro dell'Antico e del Nuovo Testamento
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IL MINISTRO DELL’ANTICO E DEL NUOVO TESTAMENTO

 

In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

 

Nelle nostre meditazioni sulla Santa Messa, abbiamo iniziato confrontando il Tempio con la chiesa. Continuiamo oggi, confrontando il ministro sacerdotale dell’Antico Testamento con quello del Nuovo.

Per comprendere la dignità del sacerdozio, ci si rivolge, quindi, prima all’Antico Testamento, riferendosi al brano dell’Ecclesiastico 50 sul sommo sacerdote Simeone: «Egli rifulse nei suoi giorni come la stella mattutina in mezzo a una nuvola e come la luna piena. E come il sole quando splende, così risplendeva nel tempio di Dio. Come l’arcobaleno che illumina le nuvole luminose e come le rose nei giorni di primavera, come i gigli che stanno sull’orlo dell’acqua, come l’incenso profumato nel tempo dell’estate. Come un fuoco fulgido, come l’incenso che arde nel fuoco, come un vaso massiccio d’oro adorno di ogni pietra preziosa, come un ulivo che germoglia e un cipresso che si erge in alto, quando indossava il manto della gloria e si vestiva con la perfezione della potenza, quando salì al santo altare, onorò il vestibolo della santità. E quando tolse le porzioni dalle mani dei sacerdoti, stette lui stesso presso l’altare… e intorno a lui c’era l’anello dei suoi fratelli… e come il cedro del Libano, come rami di palme… nella loro gloria. E le oblazioni del Signore erano nelle loro mani davanti a tutta la comunità d’Israele e terminato il suo servizio sull’altare per onorare l’offerta del Re Altissimo, stese la mano per fare una libagione e offrì il sangue dell’uva. Effuse ai piedi dell’altare un odore divino all’altissimo Principe… poi tutto il popolo… si prostrò con la faccia a terra per adorare il Signore Dio Vostro e per pregare l’Onnipotente Dio Altissimo ed i cantori alzarono le voci e nella grande casa il suono della soave melodia aumentò ed il popolo in preghiera supplicò il Signore Altissimo, fin quando il culto del Signore non fosse compiuto ed avessero terminato il loro ufficio. Poi, sceso, alzò le mani sull’assemblea dei figli d’Israele per dare gloria a Dio con le labbra e per glorificare il Suo Nome…».

Come la dedicazione del Tempio, così anche il sacerdozio e l’ufficio sacerdotale dell’Antica Dispensazione non sono che una pallida immagine e prefigurazione di quelli della Nuova. Perché qui il sangue versato non è quello dell’uva, ma il Sangue Preziosissimo e Adorabile del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, in quanto le preghiere della nuova Dispensazione hanno effettuato la trasformazione del sangue dell’uva nel Sangue stesso di Dio.

Se la stella del mattino, la luna, l’arcobaleno, le rose, i gigli, la primavera, l’estate, l’oro e tutte le pietre preziose, gli ulivi, i cipressi, il cedro del Libano e le palme sono immagini delle glorie dell’ufficio sacerdotale del Tempio, quanto più sono immagini delle glorie dell’ufficio sacerdotale delle nostre chiese, quale esercitato nel Santo Sacrificio della Messa: glorie incomparabili, innumerevoli, ineffabili e che trascendono intieramente la comprensione di ogni intelligenza creata.

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