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Ep. XXIV – Mezzi di santità

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Ep. XXIV - Mezzi di santità
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MEZZI DI SANTITÀ

 

+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

 

Come iniziare il cammino della santità? Innanzitutto bisogna volersi santificare. Quando uno chiese a san Tommaso, se fosse possibile santificarsi, rispose: ’Sì, se vuoi’. La volontà è l’unica cosa a nostra completa disposizione: la possiamo utilizzare per fare o il bene o il male o talvolta il bene e talvolta il male: spetta a noi.

Dio ci comanda di amare con tutto il nostro essere e ci spiega anche come amare, dicendo: ‘Chi mi ama, tiene i miei comandamenti’. I comandamenti comprendono tutta la vita spirituale, che si può esprimere con questo principio: evitare il male (ovvero il peccato) e fare il bene. In questo discorso vogliamo offrire un quadro molto generale della vita spirituale sotto questo principio.

a) Evitare il peccato

Il peccato, soprattutto quello mortale, dev’essere il nostro primo bersaglio, non dimenticando che vincere un peccato abituale può superare le forze umane e dunque richiede ricorso alla grazia di Dio con preghiere costanti e fervorose. La confessione regolare è di importanza capitale per contrastare il peccato. La Chiesa ci comanda di confessarci ‘una volta all’anno’, ma questo specifica solo il minimo indispensabile: meglio sarebbe ogni mese o, per persone che stanno cominciando un cammino spirituale o già avanzati in esso, ogni settimana. La confessione ci presta la grazia per poter combattere il peccato: luce per poter vedere la volontà di Dio e lo stato dell’anima, e la forza per poter agire in maniera decisa e forte.

Per evitare meglio il peccato, bisogna conoscerne la fonte. La fonte del peccato è triplice e consiste nei tre nemici dell’uomo: il mondo, la carne ed il demonio.

Il mondo è il luogo in cui operano i nemici di Gesù Cristo, che, anche a loro insaputa, vogliono sedurre i Suoi amici o terrorizzarli per associarsi a loro. I figli del mondo si manifestano soprattutto nei mass media e nelle cattive compagnie.

La carne significa le tre concupiscenze della natura caduta: quella degli occhi – l’avarizia e la curiosità; quella della carne – la gola e l’impurità; e quella della propria eccellenza – la superbia.

Il demonio, invece, utilizza gli altri nemici e le nostre debolezze morali o psichiche, per farci cadere nel peccato.

b) Fare il bene

Per fare il bene, bisogna coltivare le virtù. La virtù teologale della fede: approfondendo la conoscenza di Dio e della rivelazione, nonché la santa fiducia in Lui; la speranza, fissando lo sguardo sul nostro fine ultimo, il cielo, e vedendo tutte le cose di questa vita alla luce della fede; la Carità ovvero l’amore del battezzato in stato di Grazia, che consiste nel compiere atti indirizzati a Dio o al prossimo per Dio e per amor di Dio: e più amore gli atti contengono, più porteranno alla santità e più glorificheranno Dio.

Le quattro virtù cardinali sono essenziali per la perfezione morale: la giustizia negli affari economici e nei rapporti con gli altri, corrispondendo ad ognuno il suo debito; la temperanza ovvero delle emozioni nel controllare eccessi nell’ira, nella paura, nella tristezza – secondo il proprio temperamento; e poi la castità, che è la temperanza nell’ambito carnale; la virtù della fortezza, parlando ad esempio senza rispetto umano, e finalmente la prudenza, che si rapporta alle azioni e che comprende le deliberazioni prima di agire ed il chiedere consigli a coloro che abbiano maggior esperienza o saggezza di noi.

La preghiera è essenziale per ogni tappa della vita spirituale: la preghiera mattutina, offrendo la giornata a Dio e chiedendo il Suo aiuto per fare la Sua divina volontà e per essere protetti contro ogni male; la preghiera della sera, ringraziandoLo ed esaminando la coscienza, essendo ricorsi sempre anche alla Madonna ed al nostro angelo custode; le preghiere prima e dopo i pasti, l’Angelus alle sei di mattina, a mezzogiorno ed alle sei di sera; il santo Rosario ed una meditazione ogni giorno per almeno 10 minuti, idealmente sul Vangelo.

Ecco dunque un quadro molto generale della vita spirituale che, preso sul serio, costituisce il cammino verso il cielo: il cammino di perfezione e di santità.

 

+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

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