- Sei falsi principi dell’insegnamento conciliare
Le dottrine conciliari qui espresse costituiscono sei falsi principi sulla Verità, principi che, come vedremo nel corso di questo libro, sono la fonte dei più profondi errori conciliari:
- definiamo “scetticismo circa la Verità” il principio sopra espresso in (a), che professa il dubbio sulla conoscenza della Verità[1];
- definiamo “scetticismo circa l’espressione della Verità” il principio sopra espresso in (b) in merito all’espressione della Verità[2];
- definiamo principio del “soggettivismo” il principio sopra espresso in (c)[3];
- definiamo “naturalismo” il principio sopra espresso in (d) in merito all’ordine ontologico della Fede[4];
- definiamo “principio del grado” il principio sopra espresso in (e);
- definiamo “principio del flusso” il principio sopra espresso in (f).
In conclusione al presente libro, nel capitolo 9, offriremo una critica metafisica della dottrina conciliare. Tuttavia, siamo già in grado di fornire alcuni degli elementi fondamentali di questa critica. Lo scetticismo conciliare circa la Verità e circa l’espressione della Verità può infatti spiegare l’intera eterodossia conciliare. Questo scetticismo non è altro che un dubbio circa la stessa Fede cattolica: circa il Deposito della Fede o la Rivelazione, il primo; circa il Dogma, il secondo.
Il principio dello scetticismo circa la Verità genera gli altri quattro falsi principi che abbiamo esposto sopra: il naturalismo, il soggettivismo, il principio del grado e il principio del flusso. Lo fa perché dubitare della Verità significa dubitare delle sue proprietà: la sua natura soprannaturale, la sua oggettività, la sua unità, la sua immutabilità.
I sei falsi principi che abbiamo già identificato sono, quindi, i seguenti:
- scetticismo circa la Verità;
- scetticismo circa l’espressione della Verità;
- naturalismo;
- soggettivismo;
- principio del grado;
- principio del flusso.
Nel prosieguo del libro, indicheremo esempi relativi a questi falsi principi man mano che verranno alla luce. Per il momento ci limitiamo a osservare che la casa costruita sulla sabbia e non sulla solida roccia della Verità è certamente instabile. Quanto può resistere? Che scopo può soddisfare? ‘Nulla possiamo contro la verità, ma sì a pro della verità’[5]. Se facciamo cose contro la Verità, imbocchiamo la strada sbagliata, ci rendiamo schiavi: solo la Verità è la strada giusta, solo la Verità ci renderà liberi[6].
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[1] Scetticismo ontologico.
[2] Scetticismo logico.
[3] Lo definiamo ‘soggettivismo’ in rapporto al soggetto per la priorità che gli accorda; lo definiamo ‘antirealismo’ in rapporto all’oggetto per l’antagonismo che dimostra nei suoi confronti.
[4] Il naturalismo è una teoria ontologica che nega l’ordine soprannaturale. È il fondamento del razionalismo, una teoria epistemologica. Il razionalismo è la teoria secondo cui la ragione è sufficiente per accedere all’intera verità. Ciò comporta la negazione dell’ordine soprannaturale, poiché la ragione è solo una facoltà naturale della mente, per cui la verità che essa raggiunge non può che essere naturale. Il razionalista, quindi, nega necessariamente l’esistenza di una Verità soprannaturale o della conoscenza soprannaturale di essa, vale a dire la Fede. Naturalismo e razionalismo non sono concetti metafisici in senso stretto, poiché appartengono alla teologia, ma li usiamo nella nostra analisi metafisica in quanto attinenti all’Essere in sé.
[5] II Cor 13, 8.
[6] ‘La verità vi farà liberi’ (Gv 8, 32).