LA VITA DEL VERBO
I Padri espongono questa Vita del Verbo in vari modi.
- In merito alla Vita formale. In Lui era Vita: cioè la vita è la sostanza stessa del Verbo. Il Verbo Stesso è Vita che sussiste. Così dice Œcumenius in I Gv 1. Il Verbo Stesso è essenzialmente Vita. Di fatti, la Vita e il vivere sono la Sua stessa essenza.
- Nel Verbo la Vita è ideale o esemplare, perché nel Verbo, come nell’Idea, esistono i progetti eterni di tutte le cose, come dice sant’Agostino. Infatti, il Verbo è l’Idea di tutte le creature, ma l’Idea è essa stessa l’essenza e la vita di Dio. Perciò il Verbo è la vita di tutte le creature, anche delle cose inanimate, perché tutte vivono nel Verbo, in quanto Egli è tutta la Vita.
- Nel Verbo c’è la Vita naturale efficiente, perché il Verbo è la Causa efficiente di tutti gli esseri viventi e dà loro la vita. Alle piante dà la vita vegetale, agli animali la vita animale, agli uomini la vita razionale, agli angeli la vita angelica. Giansenio spiega così: “La vita naturale degli esseri viventi dipende dal Verbo“.
- e ultimo. Si può qui intendere per vita la Vita efficiente soprannaturale e spiegare come segue: nel Verbo, come in una Fonte e in una Causa prima, c’era la nostra vita soprannaturale, cioè di grazia e di gloria; perciò, per impartirci questa vita, si è incarnato, come ho già detto. La vita soprannaturale è duplice. Inizia con la grazia, con la quale l’uomo giusto serve Dio nella fede, nella speranza e nella carità e vive la vita soprannaturale, credendo, sperando e amando Dio sopra ogni cosa, in modo soprannaturale. L’altra vita soprannaturale è quella che si consuma nella gloria, in cui i beati godono di Dio e sono eternamente beatificati. C’è un’allusione al Salmo 36: “Presso di te è la sorgente della vita e nella tua luce noi vediamo la luce“. Vale a dire, secondo Teodoreto: “Presso di te è il Verbo eterno, sorgente della vita, e nella luce dello Spirito Santo vedremo la luce del tuo Figlio unigenito“.
E la vita era la luce degli uomini, dalla quale gli uomini sono spiritualmente illuminati attraverso la fede e la grazia. Non si tratta, infatti, di una luce naturale e corporea, ma di una luce spirituale e soprannaturale, come si evince da ciò che segue. Il significato è: la nostra vita, che, come ho appena detto, era nel Verbo, era questa luce del Verbo, per mezzo della quale Egli ha illuminato gli uomini con la conoscenza di Dio e della Sua salvezza – esternamente, con parole ed esempi santi; internamente, con la luce celeste infusa nell’anima. Per questo il Verbo si è fatto carne. Così Clemente Alessandrino, nell’Esortazione ai Gentili, dice: “Il Verbo che era presso Dio apparve come Maestro – il Verbo per mezzo del quale furono fatte tutte le cose e che, con Colui che le fece, diede loro allo stesso tempo la vita come loro Creatore e insegnò loro a vivere bene quando apparve come Maestro, per poi fornire loro, per il tempo a venire, i mezzi per vivere per sempre“.
E la luce splende fra le tenebre, ecc. Il significato è questo: come la luce naturale, con la sua illuminazione, dissipa le tenebre, così anche Cristo, in quanto luce, ha fatto la Sua parte; ma le tenebre, cioè gli uomini, a causa della loro ignoranza e incredulità, hanno chiuso gli occhi della propria anima, per non ammettere questa luce.
Osserva che Cristo, in quanto Dio, è la luce increata ed efficiente; anche in quanto uomo è la luce efficiente, perché è per gli uomini l’Autore di tutta la sapienza, la grazia e la gloria, non solo dando loro la luce naturale della ragione, come spiegano Origene e Cirillo, ma ancor più dando loro la luce soprannaturale della fede e della sapienza. Per questo motivo Cristo è chiamato in Mal 4, 2 “sole di giustizia“.
Osserva: Cristo come uomo è qui chiamato luce, perché ha dato luce soprattutto dopo la Sua Incarnazione. In realtà Egli era già luce prima, fin dall’inizio dell’universo. Infatti, come il sole, prima di salire sopra l’orizzonte, manda alcuni raggi del suo albeggiare, con i quali dà luce al mondo, così fa anche Cristo. Questo è ciò che il Padre dice a Cristo: “Ti ho costituito luce delle genti, affinché tu sia la mia salvezza fino alle estremità della terra“.